Carcinoma del pene

Il carcinoma del pene costituisce una patologia tumorale maligna poco frequente nei paesi occidentali ( meno di 1 caso ogni 100.000 maschi in Europa). I principali fattori di rischio sono rappresentati da: presenza di fimosi, malattie infiammatorie croniche del pene ( balanopostiti infettive o lichen ), fumo di sigaretta, infezione da HPV. La diagnosi è imprescindibile da un accurato esame obiettivo, soprattutto nei pazienti che presentano fattori di rischio. L’urologo prescriverà eventuali indagini radiologiche mirate , esami citologici o istologici mediante biopsia. Lesioni eritematose ( macchie rosse) a carico del pene che persistono malgrado terapie locali devono essere considerate a rischio. La terapia prevede livelli di aggressività crescenti in funzione del grado e dello stadio della malattia tumorale. Nelle forme superficiali iniziali è possibile effettuare una terapia conservativa mediante impiego di farmaci topici o trattamenti laser. Nelle forme più aggressive è necessario un intervento di amputazione peniena parziale o totale.

Fimosi

La fimosi costituisce un restringimento patologico della cute prepuziale. Essa comporta la impossibilità parziale o completa all’esposizione del glande con successivo accumulo di detriti cellulari (smegma) nella cavità prepuziale ed aumentato rischio di infezioni genito-urinarie. L’eziologia può essere congenita o acquisita (infezioni genitali, malattie infiammatorie della pelle). La terapia è chirurgica, comunemente eseguita in regime di day surgery e prevede l’esecuzione di una plastica del prepuzio o la completa asportazione del prepuzio stesso nei casi più severi (circoncisione).

Disfunzione erettile

La disfunzione erettile è definita come l’incapacità a raggiungere o mantenere una erezione in grado di garantire un rapporto sessuale soddisfacente. L’eziologia può essere organica, psicogena o mista. Le cause organiche più frequenti sono rappresentate dal diabete, dalle malattie cardiovascolari, ormonali o neurologiche. Esiste inoltre una disfunzione erettile su base iatrogena secondaria in genere ad interventi chirurgici pelvici demolitivi (prostatectomia radicale, cistectomia radicale, interventi sul retto). La terapia prevede la somministrazione di farmaci orali. In caso di fallimento della terapia orale è indicata l’iniezione intracavernosa di sostanze vasoattive. In caso di fallimento anche della terapia intracavernosa è indicato l’impianto di protesi peniene.

Incurvamento penieno o malattia di la peyronie

La malattia di la peyronie o induratio pensis plastica costituisce una patologia acquisita del pene la cui eziologia rimane ancora ignota. Tale patologia comporta la comparsa di calcificazioni patologiche nel contesto della tunica albuginea (placche) che sono responsabili di incurvamenti patologici del pene, dolore in fase di erezione e, nei casi gravi, impossibilità ad espletare il rapporto sessuale. La storia naturale è variabile prevedendo, nella maggior parte dei casi una progressione della malattia in termini di numero e dimensione delle placche. La terapia è conservativa nei casi iniziali e chirurgica in caso di incurvamenti severi. La terapia conservativa prevede la terapia extracorporea con onde d’urto o la somministrazione locale di farmaci in grado di contrastare il processo fibrotico. La correzione chirurgica prevede il confezionamento di plicature dell’albuginea, incisioni della stessa o escissione delle placche calcifiche.

  • Diagnosi, terapia e ricerca

    Il dott. Imperatore riceve presso gli studi medici della CEDI dei Mille (via Filangieri 36).

    Vittorio Imperatore – MioDottore.it
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